"Venezia è la città dai contrasti irriducibili.”
L’edificio si inserisce nel quartiere di Santa Marta a Venezia, nella ex zona Ital-gas. La sua progettazione fa in realtà parte di un’operazione più ampia di riqualifica dell’area, abbandonata già da anni, che con un rinnovamento funzionale e ambientale ne vuole recuperare la qualità urbana, promuovendone un uso efficiente, e valorizzandone l’importante posizione strategica nella città. La lettura del tessuto urbano consolidato, ha portato a delineare una strategia che prevede un potenziamento dei tracciati esistenti e l’inserimento di nuovi edifici per abitazioni in una rete di spazi aperti e parchi urbani messi a disposizione della città. Si è trattato qui di reinterpretare il tema della residenza in una città ricca di storia come Venezia, recuperandone i temi spaziali, in particolare la compenetrazione tra spazi pubblici e semi-privati, la relazione diretta con la strada e con il campo, la concatenazione tra edifici che formano il tessuto urbano.
L’area di progetto viene suddivisa, attraverso l’uso del modulo quadrato come matrice (operazione di C. F. Moller, nel progetto del quartiere Sandbakken ad Aarhus, Danimarca) in nuovi percorsi e parchi urbani: dalla sottrazione di questi, deriva l’articolazione degli edifici. Ne resulta un masterplan dinamico, che risponde alla complessità del tessuto urbano veneziano. I tracciati si dilatano e restringono, proprio come le calli e i campi di Venezia; e come le sue case, la disposizione degli edi ci e i passaggi a “sottoportego”, caratteristici dell’urbanistica veneziana, creano scorci e prospettive sempre nuove e inaspettate. Viene ottenuto un sistema ambientale vivibile che si relaziona con la città in un rapporto di completa permeabilità e fruibilità.
Con un procedimento analogo, poi, su scala minore, l’edificio risulta combinazione di moduli quadrati, adeguati nelle dimensioni e studiati in modo da dissimulare i volumi. L’edificio è formato da quattro volumi scostati, connessi tra loro da ulteriori due volumi che contengono i collegamenti verticali. La struttura in acciaio consente di dare un’immagine snella ed elegante esteriormente e discreta libertà compositiva agli spazi interni. L’edi cio è suddiviso in sei appartamenti simplex nei piani tipo, ossia i primi tre piani, e due duplex al quarto e quinto piano, ai quali si accede dal piano più alto, secondo la logica dei volumi dissimulati, e che vuole il soggiorno al piano di ingresso, per lasciare invece spazio alla zona notte e studio al piano inferiore. Il piano terra, ad eccezione di alcuni ambienti ad uso commerciale, è “svuotato” in modo da creare degli interessanti passaggi, connettere spazi verdi e rendere l’edificio luogo di incontro e apertura verso la città.

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